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Una testimonianza della viticoltura del passato è esposta nel cortile di Palazzo del Capitano sede municipale. È destinata a diventare un altro simbolo di Soave, un’attrattiva per i visitatori, come il bicchiere del buon ricordo della Fontana del vino, il fruttaio di Garganega e le bottiglie di vino appese a Porta Verona. Si tratta di un torchio a pressa a doppia vite di notevoli dimensioni, appartenuto alle Cantine Bettili di Soave e donato dalle stesse al Comune di Soave, affinché venga esposto e quindi sia visitabile nell’orario di apertura degli uffici municipali. Il torchio è stato costruito sul finire dell’Ottocento e dunque ha almeno 130 anni ed è stato usato fino a circa 60 anni fa: poi è entrato a far parte della raccolta di strumenti antichi della viticoltura collezionati dalle Cantine Bettili. Per le dimensioni e la tipologia, è un esempio raro di torchio a doppia vite ancora funzionante e in buone condizioni. «Lo abbiamo montato e trattato con prodotto anti tarlo, essendo fatto di legno antico», racconta il sindaco Matteo Pressi. «Ora faremo ulteriori piccoli interventi di restauro per tenerlo meglio conservato possibile. A nostra conoscenza, ne esiste un altro di queste dimensioni in buone condizioni in Sicilia, dunque questo è il secondo in Italia e perciò è un pezzo assolutamente raro e difficile da trovare». I grappoli d’uva venivano posti nel piatto di legno e pressati dai due torchi a vite, con l’ausilio di palette, ancora presenti. Per girare i torchi, venivano inseriti dei pali nella testa delle viti per la rotazione delle medesime. «Come amministrazione, abbiamo deciso di porlo nel cortile di Palazzo del Capitano, edificio molto visitato dai turisti, in particolare dalla settimana prossima in occasione della festa dell’uva», completa Pressi, «palazzo di rappresentanza e al centro della vita della comunità soavese. Questo antico torchio a pressa vuole simboleggiare il lavoro di generazioni di soavesi».•.
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